ALFABETI SEGRETI

ALFABETI SEGRETI

CARLA ACCARDI
16 MARZO  – 20 APRILE 2024

SCHEDA TECNICA

Titolo: Alfabeti Segreti
Artista: Carla Accardi
Curatori: Lorenzo e Enrico Lombardi
Testo in catalogo: Guglielmo Gigliotti, Ilaria D’Ambrosi.
Data Apertura: 16 Marzo 2024
Data Chiusura: 20 Aprile 2024
Inaugurazione: Sabato 16 Marzo, ore 18:00
Sede: Galleria Lombardi, Roma

Il 16 Marzo 2024 verrà inaugurata, presso i locali della Galleria Lombardi, la mostra di Carla Accardi dal titolo “Alfabeti Segreti”. La mostra, allestita con una selezione di circa 25 opere eseguite da Carla Accardi a partire dagli anni ’50, vuole ripercorrere l’intera carriera della pittrice suggerendo una lettura inedita della sua ampissima produzione.

“L’artista si siede sul pavimento dello studio, e inizia a vergare liberamente segni grafici su grandi carte. E tutto inizia a scorrere, e a rivivere rinnovato. Quei segni saranno il sistema circolatorio della sua pittura per i prossimi sessant’anni, arrampicandosi su tele gigantesche e piccole, attraversando, strutturati e leggiadri, superfici in lino e in sicofoil, rivestendo ambienti, frammentandosi e ricomponendosi all’infinito.” scrive Guglielmo Gigliotti nel catalogo che accompagna la mostra.

Con il medesimo sguardo nei confronti dell’individuo in rapporto allo spazio, l’esposizione antologica presenta i lavori storici e quelli più recenti in un confronto volto a sottolineare la coerenza e la fluidità della ricerca artistica di Accardi, nonché la varietà di linguaggi e gestualità operative, che dagli anni della sua adesione al gruppo Forma 1 fino ai primi decenni del Duemila, hanno contraddistinto la realizzazione delle sue opere pittoriche. 

In mostra, opere che tratteggiano i caratteri delle prime 
indagini sul segno (Bave d’erba, 1964), per poi passare agli esperimenti sui contrasti di colore con le tempere alla caseina (Rosso verde, 1970), le tinte viniliche (Nero bianco, 1992) e il sicofoil (Senza titolo, 1984), per arrivare alle tele di grandi dimensioni e alle installazioni, quindi alle riflessione degli ultimi decenni di produzioni incentrati sull’intensità della forma e dei cromatismi (Architetture, 2008).

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