
Giulio Turcato. Libertà e felicità
A cura di Lorenzo Lombardi e Claudio Bertino
Testo in catalogo di Guglielmo Gigliotti
SCHEDA TECNICA
Mostra: Giulio Turcato. Libertà e felicità
Sede: Galleria Lombardi & Partner – Viale Monte Nero 38, 20135 Milano
Apertura al pubblico: dal 23 ottobre al 29 novembre 2025
Inaugurazione: giovedì 23 ottobre ore 18.00
Orari: dal martedì al sabato, ore 11.00 – 13:00 / 15.30 – 19.00
Ingresso libero
Il 23 ottobre 2025 la Galleria Lombardi & Partner a Milano presenta nel trentennale della morte dell’artista la mostra Libertà e felicità dedicata a Giulio Turcato (Mantova, 1912 – Roma, 1995).
Colonna portante del movimento astrattista italiano, pietra miliare della ripresa artistica del secondo dopoguerra, avanguardista a 360 gradi, patrocinatore di movimenti come il Gruppo Forma e il Fronte Nuovo delle Arti, Giulio Turcato. Esponente del segno come espressione, artista e personaggio, personalità eccentrica amata e stimata da tutti, animato dalla costante ricerca di liberare libertà attraverso la sua arte riflettendo su di noi il giusto tratto e colore.
Guglielmo Gigliotti, che scrive il saggio in catalogo, lo descrive così: “Un uomo indubbiamente originale. Un uomo libero. Non sopportava le etichette, non disdegnava la demistificazione, non sopportava chi si dava troppa importanza. L’autoironia fu una sua virtù umana, l’ironia ne fu una artistica. La sua pittura vibra segretamente di ironia, che è quel distacco con cui si affrontano le vicissitudini della vita. Libero di giocare si è sentito Turcato per tutta la vita, anche se era il gioco serio dell’arte e della vita”.
20 le opere riunite da Lorenzo Lombardi e Claudio Bertino in una mostra che costituisce una piccola e preziosa antologica, in cui sono rappresentati tutti i cicli più importanti del pittore: dai rari «Comizi» del 1948 (sintesi astratto figurativi di impegno civile), ai «Reticoli» (ragnatele di linee su campo monocromo), agli «Itinerari» (guizzanti filamenti di luce-colore), alle «Superfici lunari» (gomma piume con crateri), agli «Arcipelaghi» (danza di masse) e ai collage (di carta moneta).
E sempre Gigliotti scrive: “La sua presenza fu così brillante, la sua pittura così fresca, il suo ingegno così fertile, e il suo carattere così felice, che di questi trent’anni sembra quasi non potersi sentire la portata. La sua pittura è la sua eredità viva. Basta guardare bene i quadri in mostra: palpitano e sorridono, tra limpidi chiarori e ombre misteriose, tra campiture vibranti e arabeschi casuali di linee saettanti, tra “superfici lunari” profonde come l’inconscio e geometrie quasi infantili”.
La mostra è accompagnata da un catalogo, con testo critico di Guglielmo Gigliotti e una testimonianza di Giancarlo Limoni (25 agosto 1947 – 9 febbraio 2025), artista e amico di Giulio Turcato. Il testo è stato scritto da Limoni un mese prima del suo decesso. La Galleria Lombardi lo ritiene il testamento poetico di un grande artista e un grande amico.